Alla fine dello scorso anno il governo Gentiloni, su volontà del Ministro Lucca Lotti, ha introdotto con la Legge di Bilancio 2018 una serie di misure a modifica di aspetti riguardanti lo sport dilettantistico. Il Pacchetto Sport, contenuto nel decreto legislativo, ha così sbloccato l’immobilismo legislativo che per anni aveva caratterizzato il settore. Tra le novità introdotte, quelle maggiormente alle luci della ribalta sono state:
- l’inserimento di un nuovo tipo di schema societario: la società sportiva dilettantistica lucrativa;
- l’inquadramento dei rapporti di lavoro, nello sport dilettantistico, quali collaborazioni coordinate e continuative;
- il conferimento al CONI del compito di individuare le mansioni che avrebbero potuto costituire l’oggetto di specifici contratti di collaborazione coordinata e continuativa sportiva;
- l’innalzamento del tetto dei compensi sportivi a € 10.000 al di sotto del quale non si applica alcuna ritenuta fiscale.
Ad eccezione dell’aumento del limite per i compensi sportivi – operativo dal primo di gennaio 2018, le altre novità introdotte sono rimaste inattuate a causa di indispensabili delibere del CONI che non sono mai state emanate. Sono state infatti attese invano sia l’emanazione di un documento del Consiglio Nazionale del CONI che andasse a chiarire quali tipologie di mansioni potessero considerarsi sportive, sia una delibera che consentisse l’iscrizione al Registro anche ad Enti “commerciali” (le sportive lucrative).
Il DECRETO DIGNITA’
A luglio 2018 è intervenuto il nuovo Governo con l’articolo 4, comma 1 del d.l. 12 luglio 2018, n. 87, c.d. Decreto Dignità che, senza mezze misure, ha abrogato tutto il Pacchetto Sport ad eccezione del nuovo limite di detassazione dei compensi.
LA SITUAZIONE ATTUALE
La normativa sportivo dilettantistica, con tutte le sue incertezze, rimane quindi pressoché immutata rispetto a quella previgente. La figura del lavoratore sportivo dilettante continua a non essere oggetto di una disciplina esatta, generando pertanto una sostanziale inadeguatezza delle norme in vigore.
Dal punto di vista civilistico abbiamo invece un tipo di società previsto e di fatto non diventato operativo, infatti le sportive dilettantistiche lucrative, di nuova costituzione o da trasformazione, si dovranno comportare come società commerciali senza poter usufruire delle agevolazioni promesse.