Gestione degli impianti sportivi, chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate.

L’8 gennaio, con interpello 2/2025, l’Agenzia delle Entrate risponde ad una Associazione Sportiva Dilettantistica affiliata alla Federazione Italiana Pallacanestro che milita nel campionato nazionale di basket.

L’ente sportivo ha ottenuto in concessione d’uso e gestione dal Comune il palasport che utilizza per gli allenamenti e le gare ufficiali.

Nell’accordo complesso, la concessione ha durata annuale e all’Asd sono anche affidati i servizi di custodia, pulizia e piccola manutenzione del palasport, a fronte di un corrispettivo da corrispondere al Comune, calcolato alla fine di ogni mese sulla base di tariffe orarie (per allenamenti e gare), stabilite con delibera della giunta comunale.

Nell’accordo è previsto, inoltre, che il Comune si impegna a effettuare la sorveglianza e il controllo periodico dei dispositivi di emergenza e sicurezza posti nel palasport, nonché a sostenere tutte le spese derivanti dall’utilizzo degli stessi, le sostituzioni e i reintegri, nonché a versare i tributi, le utenze e le spese per la manutenzione straordinaria.

Spetta all’addetto alla gestione dell’impianto, invece, far osservare le norme del disciplinare contenuto nell’accordo e l’assunzione di responsabilità per l’idoneità degli utenti che accedono alla struttura sportiva.

Il comune concede la possibilità all’ASD di effettuare, all’interno dell’impianto avuto in concessione, di effettuare pubblicità commerciali, in modo da avere, sul piano economico, un valore aggiunto ulteriore a quello derivante dallo svolgimento dell’attività sportiva.

L’accordo, dunque, disciplina varie prestazioni che devono essere considerate nel loro complesso.

L’ASD corrisponde un emolumento al Comune, fatturato con aliquota IVA ordinaria del 22%.

RICHIESTA DEL CONTRIBUENTE

L’Asd, che paga un emolumento al comune oltre IVA, e che non riesce a detrarre l’iva sugli acquisti, avendo quindi un maggior onere per l’uso dell’impianto sportivo, chiede, presentando l’interpello, di poter beneficiare dell’esenzione IVA come previsto dall’Articolo 36bis e richiede che gli venga stornata l’iva già pagata.

PARERE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

L’Agenzia delle entrate, che esprime il parere in base agli elementi e i documenti presentati dal contribuente e da questo illustrati nell’istanza, ritiene che il canone pagato dalla ASD al Comune non possa rientrare nell’esenzione Iva prevista dal citato art 36Bis, non potendosi configurare in “prestazioni di servizi strettamente concessi con la pratica dello Sport”. L’accordo oggetto dell’interpello costituisce una prestazione di servizi complessa; la concessione con la quale viene affidata all’ente sportivo la gestione del Palasport è comprensiva anche ad altri servizi accessori.

Dott. Luca Mattonai

Tributario esperto in SSD

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